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LA BENEDETTO 1964 VICINO AI RAGAZZI E ALLE PROPRIE FAMIGLIE

DiGiuliano Monari

Nov 23, 2020

Di Kevin Senatore -Anche in questo periodo di allontanamento forzato dalla palestra, la Benedetto 1964 non resta a guardare e, con l’obiettivo di mantenere il contatto con i propri tesserati e con le loro famiglie, sta organizzando varie iniziative a distanza e non solo: per stare vicini alle famiglie in questo momento, la società ha deciso di offrire a tutte le famiglie che hanno pagato la quota di iscrizione alla stagione 20/21 il totale rimborso di quanto versato, rinviando al momento della ripresa dell’attività il conteggio della quota dovuta.

Con il Presidente Roberto Spera abbiamo voluto fare il punto della situazione con la speranza di poter tornare in campo il prima possibile.

Presidente Spera, in una situazione ancora molto complicata per l’Italia e per lo sport italiano, con quali stati d’animo vive questa seconda ondata di coronavirus la ASD Benedetto 1964? 

C’è sicuramente amarezza ma anche tanta determinazione. Amarezza perché siamo consapevoli dell’importanza che ha lo sport nella crescita dei giovani. Questa situazione comporta per loro l’impossibilità di vivere momenti importanti per la loro crescita, sia fisica che mentale; l’attività sportiva, in particolare l’attività di squadra, consente al giovane  di condividere con il gruppo oneri e onori, passione e divertimento , gioie e “dolori”, un condensato di esperienze che serviranno senza dubbio a formare gli individui del domani. In ogni situazione, anche quella apparentemente più negativa, ci sono aspetti positivi da cogliere, da conservare perché utili per capire, per crescere. E questo ci porta alla determinazione,  perché come ho detto altre volte noi, quali gestori di un’attività sportiva giovanile, abbiamo l’obbligo di offrire ai ragazzi che frequentano i nostri corsi la migliore opportunità possibile sia per apprendere e svolgere la disciplina sportiva offerta, nel nostro caso la pallacanestro, sia, e ancor di più,  per poter vivere e condividere esperienze uniche.
 
Nonostante lo stop in questo mese di novembre e, presumibilmente, di dicembre, la determinazione e la passione nell’ambiente restano sempre intatte. Cosa è necessario fare in questo periodo per mantenere quest’entusiasmo?


Esattamente quello che stiamo facendo in questi giorni. Fare sentire la nostra presenza, coinvolgere i ragazzi in ogni modo possibile, essere al fianco anche delle loro famigllie affinchè sappiano che ci siamo e che ci saremo. Non si può fare allenamento ? Pazienza. Sentiamoci, vediamoci, teniamo il contatto coi ragazzi sui social media, parliamo con i ragazzi con videoconferenze, ma non solo. Non dobbiamo dimenticare che i nostri ragazzi sono amici tra loro, e stare con gli amici è sempre un momento importante. Quando si potrà torneremo in campo, a correre e a passarci la palla, ma non avremo smesso di sorridere e scherzare insieme.

 
In questo periodo delicato è importante stare vicino anche alle famiglie degli atleti biancorossi che ci seguono e che con entusiasmo sostengono la nostra attività. Quale messaggio si sente di mandare alle famiglie dei nostri tesserati?


Come detto sopra, il messaggio principale è che ci siamo ora e ci saremo anche in futuro. La società è solida e gestita da persone serie e appassionate che non mollano, che non si demoralizzano perché consapevoli del ruolo anche sociale che la Benedetto 1964 svolge sul territorio. Proprio la nostra solidità e serietà ci hanno consentito, ad inizio stagione di ridurre le quote di iscrizione ai corsi 20/21 (nonostante l’aggravio di oneri che la pandemia ci costringe a sopportare per la garantire lo svolgimento dell’attività in sicuezza), e oggi di offrire  a tutte le famiglie che hanno pagato la quota di iscrizione alla stagione 20/21 il totale rimborso di quanto versato, rinviando al momento della ripresa dell’attività il conteggio della quota dovuta. Questa scelta non è scontata, è però per noi un atto dovuto nei confronti delle famiglie dei nostri ragazzi che continuano a  sostenerci e che meritano il nostro rispetto e la nostra gratitudine, considerando inoltre che questo difficile momento grava su tutti. Ho sempre detto che la Benedetto 1964 è patrimonio dei Centesi, e così deve essere. Da parte nostra, semplici timonieri di una nave meravigliosa, c’è una certezza: non facciamo un passo indietro mai… nemmeno per prendere la rincorsa.

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