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LODI-BERNARDI: non si placa lo ‘scontro’ politico tra sindaco e presidente della Consulta

DiGiuliano Monari

Set 11, 2013

mauro bernardipiero lodi

Di Giuliano Monari

L’ultimo scorcio di questa estate è caratterizzato dallo scontro tra la giunta di Cento, e in particolare il sindaco Piero Lodi, e il presidente della consulta di Cento e Penzale Mauro Bernardi. Tra botta e risposta al fulmicotone sui quotidiani e vere e proprie ‘battaglie’ verbali sulla pubblica piazza, non accenna a placarsi la diatriba tra i due. Ormai è chiaro: tra i due è scontro politico. La causa dell’ultimo ‘scontro’ è la mancata partecipazione dell’amministrazione alla riunione della consulta del 9 settembre, un’assenza annunciata il giorno stesso dal sindaco Lodi e dai suoi assessori, secondo i quali la circostanze non erano adatte a un libero e democratico scambio di opinioni. Nella breve lettera dell’amministrazione si legge infatti che “nel tentativo di non contribuire nemmeno involontariamente – scrive la giunta – all’innalzamento del muro oggi evidente tra amministrazione comunale e consulta di Cento, si sceglie di non partecipare a questa serata preannunciata da toni e linguaggi che non paiono giusta premessa per un ritrovato percorso di collaborazione. Confermando la massima attenzione al ruolo di un organismo di partecipazione che sappia dialogare con cittadini e istituzioni in modo aperto e costruttivo, si rimane in attesa di poter riprendere un fattivo e sereno confronto su basi nuove”. è bastato questo per mandare il ‘sangue alla testa’ del Presidente della Consulta che oltre a tacciare l’amministrazione di “cafoneria” a causa delle intestazioni della lettera (nelle firme e nei destinatari non sono indicati i nomi, ma solo i ruoli istituzionali), si scaglia anche contro il contenuto della lettera, “in cui si tenta di addossare, ancora una una volta, la loro volontà di non dialogare al Bernardi. Dopo averne dette di tutti i colori nel comunicato del 31/08/2013 tentano di giustificare la loro ritirata affermando che la serata sarebbe stata preannunciata da toni e linguaggi che non paiono giusta premessa. Ma l’ipocrisia di queste persone è proprio senza confini e limiti?”. Secondo il presidente della consulta, Lodi e la giunta cercherebbero di evitare il confronto pubblico “perchè hanno paura di essere sbugiardati, com’è avvenuto con l’esibizione di documenti inoppugnabili, e cercano di presentarsi come i fautori di un “ritrovato fattivo e sereno confronto”.

 

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