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LA FORZA E LA VOGLIA DI RIPARTIRE: Il racconto di Donatella Miotto dall’Emilia alluvionata e dimenticata dai ‘potenti’

DiGiuliano Monari

Gen 25, 2014

donatella miottoDi Donatella Miotto
Una delle domande più frequenti quando racconto quello che è la mia vita da oltre 50 anni è “perché lo fai?”. Non è facile rispondere con una risposta semplice e magari anche banale, perché spiegare che dietro ad ogni gesto, ad ogni impegno che mi prendo per aiutare il mio prossimo ha un unico e solo scopo di donare AMORE e far sentire amata ogni singola persona che sia uomo, donna, bambino, giovane, anziano, come se fossero le uniche persone a cui dedico il mio tempo e facendole sentire al centro della mia vita. Sono nata in provincia di Treviso e fino a 15 anni fa l’Emilia era una regione come tante altre, dove trascorrevo qualche periodo di vacanza e avevo tanti amici. Poi impegni legati al lavoro mi hanno portato a trasferirmi a San Prospero e così la mia storia da emiliana è iniziata… Ho preso casa, mi sono sposata e la solidarietà verso i più deboli ed emarginati della società ha continuato il suo percorso iniziato in Veneto su altri progetti. Emiliani. Nel maggio 2012 questo stato di normale serenità qual’era la mia vita, è stata all’improvviso catapultata a ritmi vertiginosi in un turbine di emozioni. Violenti scosse di terremoto hanno destabilizzato e messo in discussione tutta la mia vita. Ho preso coraggio, ho lasciato la mia casa con la paura che tornassero scosse molto forti e la distruggessero mentre ero fuori casa e mi sono diretta con poche cose in auto a portare aiuti ai più disastrati del cratere. Da quel giorno non mi sono più fermata. Ogni mattina carico in macchina i miei adorati cani, carico ogni genere di aiuti e parto, vado verso i dimenticati… Questo mio peregrinare mi ha fatto conoscere una marea di persone, ognuna di loro con una storia, e io adoro ascoltare le storie, perché poi con il passare dei giorni, mesi anni evolvono, a volte in bene a volte in peggio, ma sono sempre storie di vite, a cui io porto il massimo del rispetto perché dentro c’è ogni sorta di emozione o sentimento. In quasi 2 anni dall’evento sismico e utilizzando face book, mi sono arrivati quantità enormi di merci di vario genere, tutto è stato fotografato, e consegnato a che richiedeva il mio aiuto e intervento. Ho organizzato eventi per raccogliere fondi per diversi progetti, tutto questo immenso impegno l’ho condiviso con l’amica Sonia Novi. Esattamente una settimana fa, di nuovo si sono rimescolate le carte della mia vita… Un’alluvione improvvisa del fiume Secchia, causa un disastro forse peggiore per quantità di danni superiore al terremoto del 2012. Sono in servizio con la divisa della Protezione Civile sabato 18 gennaio a sorvegliare l’argine del fiume, alle prime ore del mattino (domenica 20 gennaio) scatta l’emergenza di evacuazione di Bastiglia. Tornano alla mente ricordi del 2012, in macchina insieme al mio caposquadra piango, vedere tutta quella gente in piazza a Bastiglia con la valigia fatta in fretta, senza nemmeno il tempo di capire cosa sta accadendo e con lo sguardo perso, mi fanno stare malissimo. Arrivano, pompieri, polizia, carabinieri, ognuno con compiti precisi, ognuno con le proprie paure, perché abbiamo lasciato le nostre famiglie, le nostre case in balia degli eventi per portare in salvo altra gente… Il mio turno terminerà giovedì 23 gennaio, intanto al posto dei campi il fiume ha creato un lago, da me ribattezzato “laguna emiliana”. La mia casa è stata sfiorata dalle acque, ma interi paesi, campi, strade sono inondati. Non posso restare inerme, devo fare qualcosa, devo assolutamente portare aiuti, e così con l’aiuto della mia grande amica Sonia Novi e la collaborazione di Fabrizio abbiamo aperto un gruppo su face book denominato CO.V.AL.E. (Coordinamento Volontari Alluvione Emilia 2014). In poche ore abbiamo raggiunto 1000 contatti, dimostrazione ancora una volta che la generosità, la solidarietà e la sensibilità del popolo italiano, nonostante la poca informazione dei mass media sul territorio italiano, e la crisi che attanaglia il nostro paese è ancora molto alta. Si sono offerti centinaia di volontari per ripulire dal fango questi paesi, e stanno arrivando da ogni dove tantissimi aiuti. Domani (oggi per chi legge) un centinaio di angeli del fango con scope, secchi, carriole, guanti e stivali inizieranno a ripulire alcune luoghi alluvionati, e questo succederà fino a quando ce ne sarà bisogno. Dopo di che inizierà la fase 2 cioè quella di portare abiti, elettrodomestici, mobili a chi ha perso tutto… Ora rispondere perché passo giornate al servizio degli altri capite che è davvero difficile per me. Potrei trascorrere il mio tempo libero magari facendo parole crociate seduta sul divano, ma non posso…ho capito che amo l’Emilia, amo questa popolazione così duramente colpita, e io ho anche l’obbligo morale di sostenerla, e lo faccio con l’aiuto e il sostegno dell’Italia intera, perché ho seminato amore nel mio peregrinare, e sto raccogliendo amore che a mia volta torno a dare agli altri… L’emergenza alluvione non è finita, ora sta piovendo e il fiume Secchia è sorvegliato a vista, invito chiunque abbia voglia di seguirmi nel gruppo facebook CO.V.AL.E., o di richiedermi l’amicizia. Servirà per farvi vedere cosa sta capitando in questi luoghi, dimenticati dai potenti, ma sostenuti dal popolo. Potrete trovare tante informazioni, leggere tante richieste di aiuti che ci sono arrivate, ma anche tanto amore, disponibilità e solidarietà da parte di chi vuole aiutare e donare. Ecco, questa è l’energia che mi spinge ad andare avanti, l’energia di un abbraccio, di un sorriso di una pacca sulla spalla, a tutto ciò non rinuncerei mai, e tutto ciò che faccio ha un senso…

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