Non gettiamo discredito sul Corpo dei Vigili del Fuoco, di Daniele Voi
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Divampa la polemica sulla sicurezza a Cento: durissima replica del Presidente della Consulta Civica di Cento Mauro Bernardi al vicesindaco e assessore alla sicurezza Mario Pedaci
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Lettera aperta all’Assessore alla Cultura del Comune di Cento: quali sono le priorità della Cultura a Cento?
Marco Cevolani
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Lettera aperta a Paolo Fava
Marco Cevolani
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Traffico e vigili …..
Lettera firmata
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Trasporto scolastico a Corporeno
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Percorsi ad … ostacoli
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La sicurezza nella scuola dell\’infanzia di via Giovannina. Risposta alle accuse di Barbagallo
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Scuole, bambini ed insegnanti …..
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Lettera al Direttore: Il Comandante della Municipale di cento Balderi “abbiamo letto commenti non appropriati sull’operato dei vigili”
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Lettera al Direttore: smantellamento antenna radio grattacielo di Cento
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Lettera al Direttore
OERLIKON-GRAZIANO la “Telenovela” continua.
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Lettera al Direttore
Pieve di Cento: “scarsa attenzione su un problema di pubblica sicurezza”
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Lettera al Direttore
Il Sindaco di Pieve di Cento risponde alla signora Gentili
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Lettera al Direttore: “La pallanuoto centese non ‘riparte’ … continua”
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Lettera al Direttore
Lettera al Direttore: vigili ‘solerti’ solo ….
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Lettera al Direttore
Sul ‘caso’ Antonioni “un caso complesso, ecco come sono andate realmente le cose”
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Lettera al Direttore
Lettera del 9 settembre 2015
Riunire la Destra a Mirabello di Cesare Falzoni
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Lettera al Direttore
Lettera del 29 settembre 2016
Lettera al Direttore della Presidente della Fondazione Caricento Cristiana Fantozzi: “ennesima esternazione dell’Associazione ”Amici della Cassa di Risparmio di Cento”
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Lettera del 21 novembre 2016
Magagna: il referendum è “una c….ta pazzesca”
27 giugno 2018
Lettera firmata
La mia favola del coniglio e dell’amministratore è piaciuta talmente tanto a mia nipote, che mi ha chiesto di raccontarne un altra. Passeggiando per il centro ho notato che vi è un animale che vive tra noi. Ed ecco l’ispirazione: La civetta parlante.
In un paese di campagna vi era una grande villa, un po’ danneggiata, che però era frequentata e visitata da tutti. Aveva numerosi proprietari che ne possedevano un pezzetto e avevano scelto un custode che se ne prendesse cura in toto.
Il custode che amava tanto gli animali aveva riempito il parco di una fauna variopinta, che animava la villa. Tra questi vi sie era aggiunta una civetta, che aveva un piumaggio talmente bianco da sembrare innaturale. Che cosa ci facesse li nessuno lo sapeva, motivo per cui il custode incuriosito si avvicinò per osservarla meglio. D’improvviso la civetta iniziò a parlare.
Gli altri animali si avvicinarono per capire cosa lei gli stava dicendo ma aimè fu impossibile saperlo. Il custode sembrò rapito, alcuni dissero che ne era innamorato, tantè che lei gli si pose sulle sue spalle per essere l’unica a stare sempre con lui.
Qualcuno suggerì che le civette quando cantano portan sfortuna, ma il custode innamorato pensò che la civetta non cantava, ma anzi parlava. Tenerla con se non avrebbe portato nessun guaio. Lui che oltretutto viveva nella mansarda gli permise di fare il suo nido li, proprio vicino alla sua stanza. Ebbe infine un ultima idea: lei che parlava il linguaggio degli animali poteva portare la voce del custode nel parco, in modo che tutti vivessero in armonia.
Aimè le civette amano sparlare, creare astio, in modo da sembrare belle e brave solo loro. E Invece di riportare gli uni agli altri quanto veniva detto, travisava, aggiungeva e modificava ogni parola. Metteva il becco dove non doveva. Insinuava e metteva dubbi su ogni essere vivente presente. Era anche dispettosa, infatti in volo di tanto in tanto faceva i suoi bisognini sulla testa dei poveri animali.
Riuscì perfino a convincere il custode che vi erano animali pericolosi, cosi che lui li mandò via; l’armonia era solo un lontano ricordo. Gli animali si agitavano ed era difficile tenerli a bada, scorazzavano di qua e di là mettendo a soqquadro tutta la villa.
I visitatori che provano ad avvertire il custode venivano beccati e feriti dal maligno rapace.
Il custode innamorato della civetta non capì cosa stava succedendo, anche perché la villa smise di avere visitatori. Ma con la sua civetta stava bene e con una sana dose di ottimismo si convinse di poter far felici tutti.
I padroni erano invece assai preoccupati e dopo 5 anni di attesa licenziarono il custode, mandarono via gli animali e ricominciarono da capo. La civetta invece volò via in cerca di altri luoghi dove mettere il becco.
Morale della favola? Non innamoratevi delle civette, perché che cantino o meno.. portano solo guai!
Ps. da wikipedia:
Le civette hanno un ampio repertorio vocale. Il maschio emette un malinconico “hu-u-ou” ripetuto ad intervalli variabili, dopo 3-4 secondi. Talvolta, però, le civette emettono versi striduli e fastidiosi come autodifesa.
La civetta è carnivora. Come tutti gli strigiformi, è capace di ingoiare le prede intere, salvo poi di rigurgitare, sotto forma di borre, le parti indigeribili (peli, piume, denti, ossa, guscio cheratinizzato degli insetti). Si ciba di piccoli vertebrati e di grossi insetti.
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